sabato 3 maggio 2008

Tutto sbagliato, tutto da rifare... o quasi.


di Massimo Marini
dal blog
http://massimomarini.blogspot.com

Dopo la batosta presa alle amministrative romane, dolorosa quanto o forse più di quella presa alle Politiche, all'interno e intorno al PD si agitano convulsamente spettri da resa dei conti. Ci si chiede continuamente di chi sia la colpa del fallimento della "nuova" proposta politica: forse di Prodi, per non aver saputo tirare una sintesi dell'articolata compagine governativa e per non aver saputo sviluppare una politica più redistributiva, o forse della premiata ditta D'Alema / Fassino, colpevoli di essersi resi protagonisti di intrecci con il mondo della finanza, o magari del nuovo leader Veltroni, che nonostante abbia goduto sostanzialmente di carta bianca nella gestione della campagna elettorale per ciò che attiene ai toni, alle priorità, alle liste e ai volti da presentare all'elettorato, non è comunque riuscito a superare il fatidico muro del 35%, né sembra aver conquistato in modo convincente nuovo elettorato né al centro né a sinistra. Ma al netto della già nota tendenza al dramma dei socialdemocratici all'italiana, andrebbero a mio avviso fissati alcuni punti fermi fondamentali dei quali è necessario assolutamente tener conto nell'azione di rilancio della proposta del Partito Democratico. Anzitutto quello certamente più lampante: laddove si ha avuto relamente il coraggio e/o la volontà di proporre qualcosa di nuovo e popolare, il PD ha raccolto consensi straordinari. Ne sono un esempio Zingaretti alla Provincia di Roma e Variati al Comune di Vicenza. E come in effetti ne è stato un esempio pure l'affluenza record registrata alle primarie di ottobre che consacrarono Veltroni (l'unico oggettivamente presentabile) e la sua nuova proposta riformista all'indomani della straordinaria manifestazione del V-Day. Insomma, pare lampante che il popolo di centrosinistra, riformista, progressista o come lo si vuole chiamare, è entusiasta e pronto a raccogliere e sostenere proposte nuove e innovatrici, ma è anche pronto a punire senza remore, proposte dal sapore di minestra riscaldata o da inciucio funzionale. Rutelli a Roma e Calearo nel Veneto (che non ha affatto spostato voti) ne sono forse l'esempio più visibile, ma se si analizza meglio il voto - ad esempio quello sardo - si scopre che le vecchie facce dell'establishment isolano hanno raccolto risultati piuttosto magri nelle proprie circoscrizioni, e che quindi il principio secondo il quale è necessario cambiare aria e facce se si vuole tornare a vincere, è più generalizzato di quanto sembri. Sebbene il tormentore dei nomi nuovi e delle forze fresche e giovani sia da circa un decennio un tantino inflazionato, oggi più che mai appare realmente una esigenza da soddisfare se non si vuole restare schiacciati tra il populismo della destra e l'antipolitica di Beppe Grillo. In seconda battuta il PD deve andare a far politica fra la gente, intercettandone le reali esigenze - che non sono solo quelle della sicurezza - e le aspettative. Uscire dai loft e dalle sezioni in modo fisico, ma in modo concreto anche uscire dai soliti metodi di confronto e ascolto, sfruttando in modo più convinto i nuovi media e le occasioni che le nuove tecnologie presentano. Infine la questione della alleanze, scottante argomento che inevitabilmente si ripresenterà ad ogni elezione amministrativa, e che a noi sardi interessa particolarmente viste le imminenti comunali a Cagliari e soprattutto le regionali del 2009. Come sarà possibile a livello di immagine e di coerenza riproporre alleanze con la Sinistra a pochi mesi dalla fratricida scelta praticata da Veltroni alle Politiche appena passate? Basterà sostenere in modo convinto in pubblico che il programma proposto sarà largamente condiviso (già sentito), o magari si farà appello al voto contro il rischio di un Pili III? O magari si sosterrà che una cosa sono le Politiche, cosa altra sono le elezioni locali - argomento questo spesso usato ma che onestamente risulta un po' poverino. Ecco allora ripresentarsi prepotentemente la necessità di un ricambio generazionale che investa non solo il PD come promesso, ma anche e soprattutto la Sinistra perché deve risultare chiaro che se in passato non è stato possibile coniugare riformismo e Sinistra non è stata colpa delle incompatibilità dei punti di vista politici, ma è stata la risultante di personalissimi interessi portati avanti da leaderini anacronistici che hanno sempre pensato al proprio orticello piuttosto che all'interesse del cittadino-elettore. Questo bisogna avere il coraggio di dirlo pubblicamente, di ammetterlo, e da questa necessaria presa di coscienza e dal superamento di questi meccanismi bisogna ripartire per elaborare nuove idee, nuove proposte e nuove strategie.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordo in tutto con te. Ma come risolvere il problema delle facce nuove se quelle proposte alle politiche sono la Madia, Colannino, la figlia del Ministro e l'altra che arriva dallo stesso istituto di Madia e Letta e che osano chiamare "giovani economiste"?

Massimo Marini ha detto...

Se vuoi rincaro anche la dose... nel senso che molto spesso i giovani che effettivamente appaiono al di sopra di ogni sospetto e che vengono presentati nelle liste (molto raramente) sono in buona sostanza dei "cloni" dei vecchi delle correnti interne al Partito che ne hanno sponsorizzato la candidatura. Ed è per questo motivo che io propongo in modo provocatorio che visto lo stato attuale di scarsa democrazia all'interno dei partiti politici, la soluzione non è da ricercare nell'antipolitica o nell'abbandono dei partiti politici stessi - i quali di fatto rimangono l'unico luogo dove si può esercitare in modo incisivo una rappresentanza - ma bensì l'iscrizione in massa ad esempio nel PD, in modo che al prossimo congresso o comunque alle prossime candidature e/o votazioni interne, gli "esterni" possano pesare più degli "interni" oramai atrofizzati ed imporre candidature realmente nuove - in tutti i sensi, non necessariamente anagrafici.

Anonimo ha detto...

www.voglioscendere.ilcannocchiale.it
"Che fare?" (Marco Travaglio)
E se, anche senza cambiare le facce, si cambiasse il modo di fare politica, magari prendendo qualche idea da questo articolo?
Marina

Massimo Marini ha detto...

Si, ma infatti il problema non sono tanto le facce o la questione anagrafica come ho detto anche nella mia risposta a Sam. Il problema è naturale che siano le politiche, ma certi elementi (e i loro adepti) sono oramai marci e non possono certamente essere recuperati per l'ennesima volta. E mi pare che il senso dell'articolo di Marco Travaglio sia proprio quello. Ovvero che già oggi ci sono all'interno del PD le personalità giuste per rilanciare il progetto, ma vengono costantemente scalzate dai giochini di potere che stanno ammorbando tutto il centrosinistra italiano (e non da oggi). Rispetto a quanto dice Travaglio però mi permetto di dissentire sul giudizio negativo dato a Bersani - l'unico in grado di parlare con una certa schiettezza di problemi concreti e di affrontarli pure, salvo essere stato scaricato da tutta l'Unione non appena le corporazioni hanno fatto sentire il loro peso - e su quello positivo a Prodi - elemento che ha sì battuto due volte su due Berlusconi, ma che francamente ha goduto di congiunture piuttosto favorevoli. E poi possibile che Travaglio non abbia niente da dire su la questione Prodi/IRI?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo su Bersani, un pò meno su Prodi. Ad ogni modo io non sosterrò più il pd se le cose non cominceranno a cambiare per davvero e credo francamente di non essere l'unica (fra 5 anni lo spauracchio di Berlusconi IV non potrà essere motivo di campagna elettorale!).
Marina
P.S. Ieri da un altro pc ho provato a trovare questo blog, ma dal sito pdsardegna non sono riuscita a trovarlo, sono io imbranata oppure non è visualizzabile dal sito?

Massimo Marini ha detto...

Già quest'anno il "voto contro" ha spostato ben poco. Sinceramente anche io la vedo piuttosto grigia per il futuro, perché queste sconfitte elettorali non sono altro che un alibi per chi vuole "restaurare". Quanto al link a questo blog... scordatelo di trovarlo sul sito pdsardegna.it (leggi a tal proposito il post "La porta in faccia" - lo trovi in marzo in questo blog). Fai prima a memorizzarti pdcircolo1.blogspot.com oppure il mio massimomarini.blogspot.com, non sono così difficile.

Anonimo ha detto...

Io l'ho memorizzato ma lo cercavo dal lavoro per farlo vedere ad una collega. Che senso ha questo comportamento? Ha una logica? C'è un modo per farsi sentire?

Massimo Marini ha detto...

Mah, guarda, a farci sentire ci abbiamo provato e in un certo senso ci siamo pure riusciti. Nel senso che il mio intervento è stato pubblicato sul sito altravoce.net e pure sulla versione cartacea, e dunque "qualcuno" l'ha certamente letto. Poi mi son tolto lo sfizio personale di inviarlo per mail a tutti "gli attori" più o meno consapevoli (comunque consenzienti, se non altro per menefreghismo) di questo pusillanime abuso di potere. Dall'attuale reggente dello spazio web ufficiale del Partito tal Madeddu, a Cabras, da Soru a Calvisi, da Scanu alla Schirru, etc etc.
Certo, probabilmente la mia mail con il mio articolo l'avranno stampato ed usato per fini poco nobili, ma tant'è. L'unica speranza è che 'sti signori vengano travolti dalla voglia di novità che arriva dal basso. Il problema è che sono così impegnati a costruire un muro nei "nostri" confronti (ovvero nei confronti di chi approccia al progetto PD in modo critico, ma propositivo e innovativo) che non si rendono conto che alle loro spalle stanno per essere abbattuti dal centrodestra e da Beppe Grillo. Questo è comunque un periodo storico della politica italiana - e ancor di più di quella sarda - in cui le rendite di potere stanno vacillando in modo vistoso. Sta a noi dare la spallata finale. A meno che non riescano a costruire in fretta e bene il muro di cui ti parlavo prima. Comunque, staremo a vedere... Scusa la dislessia ma sono in ufficio e l'ho buttata lì così 'sta risposta. Grazie intanto per la fedeltà a questo piccolo angolo di rete. Un saluto.

Anonimo ha detto...

Per quel poco che può contare ho mandato un'Email al sito pdsardegna per dirgli cosa ne penso, ma devo dire che ormai mi sto rassegnando al "sono tutti uguali".
Posso fare pubblicità ad un sito che aiuta a soppravvivere noi poveri del centrosinistra? Non limitatevi a guardare l'ultima puntata (perchè troppo delusi e amareggiati non hanno parlato) www. nonrassegnatastampa.it
Marina

Massimo Marini ha detto...

Beh, che dire, grazie per la "testimonianza". Quanto alla pubblicità al sito, puoi fare ciò che vuoi. Anzi, se vuoi scrivere due righe sulle finalità o comunque una descrizione del sito in questione, ci farò un post a posta (cacofonia tremenda). Se vuoi puoi inviarmele a pdcircolo1@email.it. A presto.

Anonimo ha detto...

Gabriele

prima delle elezioni avevo scritto qualcosa su questo blog preannunciando una catastrofe del PD e non mi sono sbagliato ora la cosa che più mi rammarica e che purtroppo i nostri dirigenti ancora oggi non hanno capito dove si è sbagliato.io personalmente reputo questa cosa un fato gravissimo,non è possibile non riuscire a non capire dove sia l'errore.credo che la chiave di lettura sia molto semplice,e questo berlusca l'ha capito molto prima dei nostri,non si poteva andare a queste elezioni con un partito nato 6 mesi fà,benchè se ne parli da tanto,tra i cittadini e direi anche all'interno del partito stesso si manifestava tanta confusione che non ha fato altro che agevolare berulsca e siccome quest'ultimo non è un idiota,da questo punto di vista,ha fato di tutto per andare alle elezioni.Questo i nostri leader non lo capiscono e continuano a non capirlo.Credo che alla luce di tutto quello che è successo la cosa migliore sia pretendere le dimissioni di tutti gli organi dirigenti e ripartire dalla base andando a toccare i problemi reali del paese

Anonimo ha detto...

Non credo che qualcuno abbia intenzione di dimettersi, credo che se ne guardino bene!!!!!
Per quanto riguarda il sito volevo solo far conoscere questi due ragazzi romani, di sinistra, che fanno satira politica e che mi fanno ridere anche quando non c'è molto da ridere. Per il post sul sito non so, guarda qualche puntata, magari piacciono solo a me!!
Marina