lunedì 26 maggio 2008

Discriminante


di Samuele Siani
dal blog
http://noncontromaper.splinder.com

Della triste, penosa intervista del neo-ministro per le Pari Opportunità, Maria Rosaria Carfagna (il link lo trovate in fondo) vorrei solo soffermarmi su due punti. Il primo, riguardante il fatto che il ministro ritiene come al giorno d'oggi, nessuno più considera l'omosessualità una malattia. Nulla di più falso o quantomeno il ministro non è informato. Ricorda infatti il ministro che l'omosessualità è stata associata a malattia non più tardi di un anno fa, da Paola Binetti, psichiatra e numeraria dell'Opus Dei, nella trasmissione Tetris? Ricorda il ministro che si arrivò a parlare di una fantomatica lobby gay che aveva fatto pressione per togliere dal DSM l'omosessualità? Ricorda il ministro gli accostamenti fra omosessualità e pedofilia – questa sì, una patologia – o il connubio "amore debole" utilizzati dal Papa e dai capi della CEI? Ricorda che ella stessa, mediante una astuta citazione, parlò delle coppie omosessuali come di "costituzionalmente sterili"? Ricorda il ministro la discussione rilanciata da Liberazione sulla terapia riparativa? Il secondo, per quanto dichiara il ministro Carfagna nella chiusura dell'intervista: «Le associazioni nazionali dei gay dicono che in due anni ci sono stati 12 casi di vittime di violenza omosessuale? Ma hanno presente i dati della violenza e della molestia sessuale sulle donne? Almeno 6-7 milioni ogni anno.» Se il ministro, Maria Rosaria Carfagna non comprende che ci si può occupare di entrambe le situazioni da lei citate e si dovrebbe evitare questi confronti fra categorie discriminate e fra vittime; se non comprende che la discriminazione è comunque discriminazione, che l'abuso è comunque abuso sia che colpisca uno, cento o mille vittime; se non comprende che il Pride si è impegnato sempre nei confronti di tutte le discriminazioni, anche quelle sulle donne – senza doverle ricordare, per altro, che anche le lesbiche sono donne e anche le lesbiche rientrano tra le vittime dei maschi; mi risulta ancor più difficile sperare che possa comprendere come, in un certo mondo omosessuale – penso a quello degli amori fugaci dei parchi cittadini, per esempio – sia estremamente complicato dimostrare un caso di omofobia ed estremamente difficile avere cifre di denuncie da citare poiché molte vittime – tra cui padri di famiglia – si vergognano di ammettere pubblicamente le rapine, le violenze e perfino gli stupri subiti in luighi di battuage. Ritengo che il ministro Carfagna con queste affermazioni decise stia cercando in primo luogo di dimostrarsi molto determinata, in particolar modo, forse, verso i suoi colleghi maschi. Se ella stessa si sente discriminata per il suo passato, eviti di dimostrare la sua determinatezza e la sua tenacia a sfavore di categorie di persone. E inizi a farsi chiamare col suo nome, Maria Rosaria, anziché Mara, che sarà meno bello, ma sarebbe un buon modo per iniziare a combattere le discriminazioni. La notte è cominciata.

Intervista del Ministro per le Pari Opportunità al Corsera
La tristezza delle associazioni e la risposta spietata del ministro a Vladimir Luxuria

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Samuele Siani, nelle tue puntualizzazioni (come spesso accade nel mondo) tendi sempre a distinguere fra reati o discriminazioni o quant'altro nei confronti degli omosessuali e nei confronti di tutti gli altri. Ma io mi chiedo: una molestia sessuale omosessuale ha valore diverso dalla molestia sessuale eterosessuale? A mio parere no, anzi non ha nessuna importanza introdurre un distinguo, perchè chi subisce molestia riceve un trauma a prescindere dai suoi gusti o tendenze sessuali. Quindi forse riterrei più corretto invocare la sensibilità di un politico nei confronti di un problema, le molestie, e non auspicare che ci si occupi contemporaneamente di due problemi distinti (che distinti non sono), introducendo così tu stesso un fattore di diversità che evidentemente (forse inconsciamente) ritieni esistente. Definire gli (e l'autodefinirsi di alcuni) omosessuali una "categoria" introduce di fatto degli elementi di diversità o addirittura inferiorità, in effetti tutti da dimostrare, per i quali tale categoria necessiti di tutela, mentre di fatto un uomo omosessuale non ha nessun impedimento fisico o mentale che gli impedisca di intraprendere gli studi che preferisce e la professione che è in grado di intratrendere secondo le proprie capacità o la disponibilità di lavoro del Paese. E' già ampia la legislazione sulla discriminazione sessuale, e vale per tutti allo stesso modo, qualora sia dimostrabile l'avvenuta discriminazione (circostanza complessa a prescindere anche per gli etero), e poichè sul curriculum si indica il sesso e non la sessualità, e palesare i propri gusti sessuali è inutile ai fini lavorativi (a me piacciono bionde, a me piacciono anoressiche, a me piacciono gli uomini, tutti argomenti superflui ai fini professionali) arrogarsi la necessità di tutele ulteriori mi sembra inutile anzi dannoso nei confronti della stessa "causa" omosessuale. Il fatto è che la società è passata dal silenzio all'ostentazione, sfuggendo alla funzione iniziale che il sensazionalismo poteva avere per promuovere una cultura dell'uguaglianza sessuale in una determinata fase evolutiva sociale. Ora si chiedono battaglie particolari, ostentando diversità per invocare uguaglianza, questo porta chi culturalmente incerto a credere che differenze in effetti esistano, e scegliere da che parte stare come se delle parti realmente esistessero. Il problema vero è che non ci si rende conto che il sensazionalismo è una cultura o sottocultura che devasta ogni cosa e si autoalimenta, lasciare che il tema dell'omosessualità venga discusso a colpi di sensazionalismo come spesso ha fatto la sinistra italiana cotribuirà solo ad allontanare il giorno in cui non farà nessuna differenza essere omosessuale o oterosessuale, e non avrà alcuna importanza parlarne.

Anonimo ha detto...

Premetto che spero risponda spesso il diretto interessato, ma comunque non mi pare che Sam faccia delle discriminazioni come quelle da te denunciate. Anzi mi pare che sottolinei esattamente l'opposto, ovvero si oppone al concetto espresso dalla Carfagna circa la "priorità" di intervento a tutela di vittime di abusi.
Massimo.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo: evidentemente hai letto il mio post in fretta. Detesto il termine "categoria", al pari di "lobby". In un articolo di giornalettismo commento: "Forse questo pezzo andava scritto da qualcuno che delle istanze omosessuali ha almeno una vaga idea. Non è la torta che interessa, né il sindaco alla “categoria” (uso le virgolette come te, vedi?), perché non esiste una categoria. Peccato! Nemmeno ti poni il dubbio, al pari della Carfagna, che esistono centinaia di idee nel mondo omosessuale, talvolta anche contrastanti: se senti Signorini a Markette, potresti scambiarlo per un omofobo di destra.
Ma con un ministro per le Pari Opportunità si parla di diritti e di discriminazioni.
Se avessi letto le dichiarazioni della Carfagna ti renderesti conto di quanto sono sprezzanti. Se ti fossi soffermato sul fatto che chiama “signor Guadagno”, Vladimir Luxuria, e come questo sia vergognoso e fascista, forse avresti capito qualcosa di più della questione.
Complimenti…".

Spero, almeno su questo punto, di essermi spiegato.

Al ministro chiedo, semmai, di non soppesare gli abusi a numero e a guardare a come spesso questi non vengano neppure denunziati.

Dici: "Ora si chiedono battaglie particolari, ostentando diversità per invocare uguaglianza". Cosa intendi per battaglie "particolari"? Dici ostentare la diversità? Leggiti il senso del Pride e la storia di Stonewall. Vuoi che sfiliamo in cravatta? Prego, vai tu. Giusto perché non si è una "categoria" ognuno sfila come vuole.

Dal mio punto di vista sono invece incomprensibili certe processioni religiose. Cosa faccio, dico loro di cambiare?

Anonimo ha detto...

Sam, non ho letto il tuo post in fretta, l'ho letto bene e ho letto i link agli articoli. L'ostentare diversità ha a che vedere anche col pretendere di ostentare la propria sessualità, quando questa non ha a che vedere con il ruolo ricoperto. Non dovrebbe interessarci che un politico sia omosessuale, dovrebbe interessarci che un politico sia onesto, capace e sensibile, giusto? mi sembra che la sinistra abbia fatto in questi anni molto sensazionalismo intorno alla candidatura di politici omosessuali, una strumentalizzazione a mio parere inaccettabile, che ha portato spesso ad estremizzare tematiche che hanno portato ad un muro contro muro quasi inevitabile (condivisibile o meno che sia). Siamo d'accordo sul fatto che la carfagna non dovrebbe pesare l'importanza di alcuni diritti fondamentali sui numeri, ma non potendo basare il mio commento se non su quello che scrivi in questo post (non conoscendo quello che scrivi da altre parti) il mio commento mi sembra in tema con questa tua frase
" Se il ministro, Maria Rosaria Carfagna non comprende che ci si può occupare di entrambe le situazioni da lei citate e si dovrebbe evitare questi confronti fra categorie discriminate e fra vittime;" oppure "se non comprende che il Pride si è impegnato sempre nei confronti di tutte le discriminazioni, anche quelle sulle donne – senza doverle ricordare, per altro, che anche le lesbiche sono donne e anche le lesbiche rientrano tra le vittime dei maschi"
per l'appunto chiedi di evitare confronti tra categorie (non ne neghi l'esistenza con queste parole) e di affrontare le due situazioni, io commento con quanto già scritto, non mi sembra di essere andato fuori tema nell'esprimere la mia opinione. é chiaro che non stessi dando del discriminatore a te o a chi la pensa come te, osservavo semplicemente che un modo di parlare anche innocente nelle intenzioni spesso attesta il contrario di ciò che si vuole intendere, e in questo caso mi sembra appunto l'assenza di "categorie" come si evince dal tuo commento sucessivo.

Per il resto non preoccuparti, c'è chi si lamenta anche delle processioni religiose...

Anonimo ha detto...

Per massimo, quasi dimenticavo: ricorda a Samuele Siani che una persona con poca concretezza e incline a credere che la realtà vera sia uguale alla teoria ha risposto al suo commento.

Massimo Marini ha detto...

Per anonimo, touchè.

Anonimo ha detto...

Anonimo, non vale il gioco del taglia/incolla una frase. Devo precisare? Preciso. Detesto il termine "categoria" quando si riferisce a pensiero, richieste, desideri, etc. Perché credo nell'unicità dell'individuo. Ma se devo parlare di gay (o ebrei o bambini o anziani, o disabili, etc.) come devo dire? Meglio dire gruppi?

Anonimo perché tanta paura nel trattare il tema dell'omosessualità? Perché un politico non deve dirlo? Da dove arriva questa tua pruderie? Se il TG2 delle 20.00 propone un servizio scandaloso come questo

http://www.youtube.com/watch?v=LLmv5nwl7e8

ben venga la presenza di Vladimir Luxuria in Parlamento e ben venga che sia ANCHE la rappresentante di un "gruppo" (magari questo termine ci trova più d'accordo) facilmente discriminabile. Io vivo in questo paese, non so te, ma per quanto ne so le trans non trovano molto facilmente lavoro e i gay non si dichiarano con scioltezza sul posto di lavoro o in famiglia. Poi, se mi dici il contrario, allora vengo a vivere nella tua città o nel tuo mondo.

Concludo: lo scorso anno, il 2007, è stato l'anno delle pari opportunità, in cui l'UE si è impegnata contro le discriminazioni rivolte a sei grossi blocchi: discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.
http://ec.europa.eu/employment_social/speeches/2007/lp_070308_it.pdf

Quello che chiedo al ministro è di seguire le indicazioni europee. Al ministro - ed anche un po' a te aggiungerei - chiederei poi anche di guardare al mondo per quello che è. E non per quello che vorremmo o che pensiamo che sia.

Anonimo ha detto...

PS io non mi lamento delle processioni (mi interesso di antropologia), quanto della mancanza di laicità del nostro paese da cui deriva in buona sostanza molta della pruderie che ci porta - tra i pochi paesi in Europa - a non aver alcun riconoscimento civile delle coppie di fatto tra cui omosessuali.