sabato 8 marzo 2008

Web e politica in Italia: anno zero


di Massimo Marini
dal blog massimomarini.blogspot.com
e dal sito www.pdsardegna.it


E' dalle elezioni del 2001 che negli USA si parla di rivoluzione telematica legata al mondo della politica, dei consensi, delle elezioni. Ma è soltanto quest'anno che si sta assistendo effettivamente ad un exploit del peso specifico della campagna elettorale on-line nella corsa alla Casa Bianca, passando per le primarie s'intende. Obama Barrack deve una buona percentuale della sua popolarità alla capacità che ha saputo dimostrare nella gestione del nuovo media. Senza contare l'inaspettato successo che la raccolta fondi dal web sta avendo proprio a vantaggio del candidato democratico. In Italia invece l'uso di internet a fini propagandistici è ancora a livello per così dire embrionale. Tutti i partiti hanno un sito ufficiale naturalmente, ed alcuni sono anche molto ben curati e realizzati. Alla fine dei conti però sembrano essere più dei depliant, delle brochure multimediali con in più magari la possibilità di tenersi aggiornati su eventi e manifestazioni. Manca ancora l'interattività. Nei siti dei partiti manca proprio l'elettore. I tentativi messi in atto da alcuni leader di partito di crearsi un blog per dare parvenza di coinvolgimento sono sostanzialmente tutti falliti. Siti chiusi dopo poche settimane di pubblicazione, spesso poco aggiornati, immobilizzati dalla troppa censura e probabilmente mai gestiti realmente dal leader in questione. Qualche timido tentativo di coinvolgimento lo hanno tentato nella scorsa campagna elettorale i siti di Rifondazione con il tormentore "Io Voglio" e di Forza Italia con i suoi sondaggi. E' però il PD a gettare le basi di un coinvolgimento più strutturato, meno legato alla campagna elettorale del momento e alla propaganda frenetica del periodo pre-elettorale. Lo ha fatto in un modo molto semplice: permettendo, per Statuto, la creazione di Circoli Telematici slegati di fatto dal territorio dei propri iscritti, completamente liberi di gestire le attività a partire dalla rete, di coinvolgere, mediante lo strumento del blog, la partecipazione anche di cittadini che al PD non hanno interesse ad iscriversi e che magari, dal "di fuori" possono apportare quel valore aggiunto (la critica - l'osservazione - la contestazione - l'informazione) che ai normali Circoli tradizionali "chiusi" sfugge per loro stessa natura. Il PD sta tentando attraverso il suo Network di dare voce a quante più persone riesce, pur nei limiti che la dispersività di una iniziativa di questo tipo porta inevitabilmente con sé. Limiti però che attraverso una promozione più convinta del Circolo Telematico - la quale probabilmente avverrà a bocce ferme, dopo il voto - verranno superati grazie all'ovvio effetto calamita che i blog dei Circoli sapranno generare. Il Circolo Telematico n. 1 aperto da Giovanni Corrao è un esempio di come questo tipo di iniziative interessi la grandissima platea di cittadini-elettori che fanno del web oramai uno strumento di lavoro, svago ma anche di informazione e partecipazione. Dopo appena una settimana l'interesse riscosso fa ben sperare nell'iniziativa, soprattutto alla luce del fatto che fino ad ora le persone che hanno collaborato nella pubblicazione degli interventi sono cittadini-elettori che non nascondono la loro perplessità verso diversi aspetti del programma del PD, ma che allo stesso tempo intendono sottolineare il proprio pensiero con degli interventi che a mio giudizio sono quelli con il valore aggiunto maggiore. Naturalmente come tutti gli esperimenti, questa è una iniziativa che può andare bene, ma anche male. La staticità (per non dire la scarsa lungimiranza) dei leader nazionali e regionali (soprattutto), unita alla diffidenza e freddezza che spesso gli iscritti "tradizionali" hanno dimostrato davanti a questo tipo di iniziative, possono certamente rappresentare un'incognita pericolosa. Ma se il PD vuole veramente diventare cosa altra dal modo di fare politica che ancora oggi attanaglia il nostro Paese, non può lasciarsi sfuggire l'occasione offertagli dalla rete.

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